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ATTO SECONDO
SCENA I
Gabinetti.
Demofoonte e Creusa.
tutto farò per te; ma non parlarmi
a favor di Dircea. Voglio che il padre
morir la vegga. Il temerario offese
troppo il real decoro. In faccia mia
sediziose voci
sparger nel volgo! a’ miei decreti opporsi!
paragonarsi a me! Regnar non voglio,
se tal vergogna ho da soffrir nel soglio.
Creusa. Io non vengo per altri
a pregarti, signor. Conosco assai
quel che potrei sperar. Le mie preghiere
son per me stessa.
Demofoonte. E che vorresti?
Creusa. In Frigia
subito ritornar. Manca il tuo cenno
perché possan dal porto
le navi uscir. Questo io domando; e credo
che negarlo non puoi, se pur qui, dove
venni a parte del trono,
non è strano il timor, schiava io non sono.
Demofoonte. Che dici, o principessa! Ah, quai sospetti!