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300 | ix - demetrio |
Un trono, una regina eran rivali
troppo grandi per me. Ma veggo alfine
giá sposa Cleonice,
Fenicio re, le tue speranze estinte;
onde, a spiegar ch’io t’amo, altri momenti
piú opportuni di questi
sceglier non posso.
Alceste. Oh quanto mal scegliesti
Se tutti i miei pensieri,
se mi vedessi il core,
forse cosí d’amore
non parleresti a me.
Non ti sdegnar se poco
il tuo pregar mi move,
ch’io sto coll’alma altrove
nel ragionar con te. (parte)
SCENA XI
Barsene.
che, parlando una volta,
avrebbe la mia fiamma Alceste accolta.
Questa picciola speme
or del tutto è delusa:
sa la mia fiamma Alceste, e la ricusa.
Semplicetta tortorella,
che non vede il suo periglio,
per fuggir da crudo artiglio,
vola in grembo al cacciator.
Voglio anch’io fuggir la pena
d’un amor finor taciuto,
e m’espongo d’un rifiuto
all’oltraggio ed al rossor. (parte)