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16 vi - semiramide
Sibari.   Ah! pensa

alla mia sicurezza. È qui Mirteo:
potria per la germana
vendicarsi con me.
Scitalce.   Va’ pur sicuro:
a tutti il celerò. Ma corrisponda
alla mia la tua fé: non dir che Idreno
in Egitto mi finsi.
Sibari.   Io tel prometto.
Addio. (Torbido è il mare, il tempo è nero:
bisogna in tanto rischio un gran nocchiero.) (parte)


SCENA IX

Scitalce, Tamiri, indi Semiramide.

Scitalce. Chi sa? Forse il desio

ingannar mi potrebbe. Al re si vada;
si ritorni a veder... (in atto di partire)
Tamiri.   Dove, Scitalce?
Scitalce. Al monarca d’Assiria.
Tamiri.   Egli s’appressa:
férmati.
Scitalce.   (Oh Dio! Che dubitarne? È dessa.)
  (vedendo Semiramide)
Tamiri. Signor, brama Scitalce (a Semiramide)
teco parlar.
Semiramide.   (Vorrá scoprirsi.) Altrove
piacciati, o principessa,
portare il piè: tutta agli accenti suoi
lascia la libertá.
Tamiri.   Parto. (S’ei m’ami
scorgi... Chiedi...
Semiramide.   Va’ pur: so quel che brami.)
  (Tamiri parte)
(Siam soli; or parlerá.)