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VARIANTI DELLA PRIMA REDAZIONE
rifiutata dall’autore
ATTO PRIMO
SCENA III
. . . . . . . . . . .
Osmida. (Si deluda) O regina,
il cor d’Enea non penetrò Selene.
Ei disse, è ver, che ’l suo dover lo sprona
a lasciar queste sponde:
ma col dover la gelosia nasconde.
Didone. Come?
Osmida. Fra pochi istanti
dalla reggia de’ mori
. . . . . . . . . . .
Didone. Intendo.
S’inganna Enea; ma piace
l’inganno all’alma mia.
So che nel nostro core
sempre la gelosia figlia è d’amore.
Selene. Anch’io lo so.
Didone. Ma non lo sai per prova.
Osmida. (Cosí contro un rival l’altro mi giova.)
Didone. Vanne, amata germana, ecc.
SCENA V
La didascalia iniziale è molto piú breve.