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atto primo 255


               Se un bell’ardire
          può innamorarti,
          perché arrossire,
          perché sdegnarti
          di quello strale
          che ti piagò?
               Chi si fe’ chiaro
          per tante imprese,
          giá grande al paro
          di te si rese,
          giá della sorte
          si vendicò. (parte)

SCENA VII

Onoria sola.

Importuna grandezza,
tiranna degli affetti, e perché mai
ci neghi, ci contrasti
la libertá d’un ineguale amore,
se a difender non basti il nostro core?
               Quanto mai felici siete,
          innocenti pastorelle,
          che in amor non conoscete
          altra legge che l’amor!
               Ancor io sarei felice
          se potessi all’idol mio
          palesar, come a voi lice,
          il desio — di questo cor. (parte)