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ARGOMENTO

Ezio, capitano dell’armi imperiali sotto Valentiniano terzo, ritornando dalla celebre vittoria de’ Campi catalaunici, dove fugò Attila re degli unni, fu accusato ingiustamente d’infedeltá all’imperatore, e dal medesimo condannato a morire.

Massimo, patrizio romano, offeso giá da Valentiniano per avergli tentata l’onestá della consorte, procurò l’aiuto d’Ezio per uccidere l’odiato imperatore; ma, non riuscendogli, fece crederlo reo, e ne sollecitò la morte, per sollevar poi, come fece, il popolo, che lo amava, contro Valentiniano. Tutto ciò è istorico: il resto è verisimile (Sigonio, De occidentali imperio; Prospero Aquitanio, Chron., ecc.).