Pagina:Metastasio, Pietro – Opere, Vol. I, 1912 – BEIC 1883676.djvu/203


atto secondo 197


Fulvio. (Salvo un eroe cosí.)
Emilia.  (Cosí l’inganno.)
               Per te spero e per te solo
          mi lusingo, mi consolo:
          la tua fé, l’amore io vedo.
          (Ma non credo a un traditor.)
               D’appagar lo sdegno mio
          il desio ti leggo in viso.
          (Ma ravviso infido il cor.) (parte)

SCENA VIII

Fulvio.

Oh dèi, tutta se stessa
a me confida Emilia, ed io l’inganno!
Ah! perdona, mio bene,
questa frode innocente: al tuo nemico
io troppo deggio. È in te virtú lo sdegno:
sarebbe colpa in me. Per mia sventura,
se appago il tuo desio,
l’amicizia tradisco e l’onor mio.
               Nascesti alle pene,
          mio povero core:
          amar ti conviene
          chi, tutta rigore,
          per farti contento
          ti vuole infedel.
               Di’ pur che la sorte
          è troppo severa.
          Ma soffri, ma spera,
          ma fino alla morte
          in ogni tormento
          ti serba fedel. (parte)