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ancora sentita la sua voce, tranne qualche insignificante ci o cri, cri.1 Quand’essa sta sull’avviso, in atto di ascoltare, solleva un pochino le penne del pileo a mo’ di grazioso ciuffetto.

È mia intenzione di conservare in vita questo individuo, e avrei piacere, che qualcuno, che s’occupa di questi studi, venisse ad esaminarlo. Per quanto è possibile bisognerebbe sostituire collezioni vive a collezioni morte. Quantunque non sia da farsi l’illusione di poter chiudere il mondo in gabbia.

Verona 12 maggio 1895.

  1. Quando cominciò a far molto caldo, ciò fu col termine di giugno, l’uccello spiegò il suo trillo di festa. — Noto ancora, che mangia avidamente le mosche. (5 luglio 1895).