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tutte le parti dell’umana figura, separatamente prese; ma solo deve ideale chiamarsi la figura intera.» Questo significa saper mettere le cose a posto. Ecco con quanta chiarezza di concetto e di forma si è espresso il Winkelmann, alla cui autorità non saprebbesi, nè potrebbesi altra contrapporre.

Se non che, a ribadire ancora il mio concetto, voglio far ricorso all’autorità di un altro sommo scrittore ed artista, a quella di Mengs. Ei dice: «Essendo però l’ideale la più sublime parte di tutta l’arte, gli antichi Greci sono stati più grandi di tutti; poichè la scelta del loro gusto comprendeva tutte le perfezioni sensibili1.» E, in altro posto2, precedentemente già aveva detto che «La bellezza consiste nella perfezione della materia. Siccome l’anima dell’uomo è causa del suo essere, così la bellezza è come l’anima delle forme.... questa bellezza ha un potere che rapisce.... trasporta i sensi dell’animo fuori dell’umano....» ..... «La bellezza perfetta3 potrebbe ben trovarsi nella natura, ma non vi si trova», e ne assegna le cagioni. «Nella bellezza4 l’arte può superare la natura».

Chiedo venia al lettore se sono stato un po’ lungo, ma certe cose bisogna dirle il più completamente che si può, per la migliore intelligenza di certe altre.

L’artista romano, quando non imitò dal Greco5, ma dallo Etrusco, e avvenne per lo più, fu verista, come oggi si direbbe, perchè fra gli Etruschi la consueta usanza di avere le statue di persone abituò all’iconicismo, cioè alla più fedele espressione della figura vera del personaggio rappresentato.

Così pure il bassorilievo Greco si differenzia dal Romano, innanzi tutto perchè nel primo le figure per lo più son disposte in un sol piano, mentre nel Romano qualche volta, oltre che nel terzo, arrivano a scappar via dal marmo o dal bronzo, trovan-

  1. Opere di Ant. Raffaello Mengs, tom. I. pag. 35, Roma, Stamperia Pagliarini, MDCCLXXXVII.
  2. Idem, tom. I. pag. 11 capo III.
  3. Idem, idem, pag. 13.
  4. Idem, idem, capo V. pag. 15.
  5. Tralascio la quistione se si debba addirittura intendere dei Greci, propriamente, o dei popoli della Magna Grecia, la cui splendida civiltà tutti sanno.