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architettonica e scultoria; dalle bellissime incisioni che lo illustrano tratte in gran parte da fotografie, si può affermare che il lavoro del Meomartini, una volta compiuto, avrà una tale importanza da trovar posto fra le principali opere artistiche italiane. Dopo l’Arco Traiano, l’autore tratterà dell’Arco del Sacramento, opera romana, del Ponte Leproso, del Ponte Corvo, entrambi della via Appia, dei Santi Quaranta, grandiosa costruzione dell’epoca romana, del Teatro Romano, erroneamente creduto anfiteatro; descriverà la Chiesa di Santa Sofia, di fattura longobarda, il Chiostro ad essa attiguo, il Duomo e i suoi celebri amboni. Parlerà poi di altre opere minori, fra cui di oggetti d’arte che fanno parte del sacro tesoro del Duomo.
Noi abbiamo la speranza e la convinzione che l’opera del Meomartini sarà apprezzata quanto si merita, e che servirà di esempio e sprone ad altri giovani volenterosi, così che si avveri quanto scrisse il Boito al nostro autore: «Oh, se vi fossero parecchie monografie come quella che Ella ha si hen principiata, la storia dell’arte in Italia sarebbe più facile a farsi.»
D. DONGHI |
Dall’Ill.mo Cav. Enrico Cocchia, Professore della Università di Napoli, nella Rivista di Filologia e di Istruzione classica, anno XIX, fasc. 10 - 12.
«Lasciamo i Falisci sulle Rive del Sabato, e seguendo il corso del fiume entriamo senz’altro in Benevento dove ci aspetta l’ospitalità cortese dell’ingegnere architetto Almerico Meomartini, pronto a farci da guida intelligente e amorosa nello studio dei suoi monumenti. Sebbene non vi sia persona, anche debolmente coita, che ignori la storia nobilissima di questa così antica e gloriosa città del mezzogiorno d’Italia, pure ben pochi conoscono le belle memorie che essa serba della passata grandezza, e in cui rispecchia come una duplice fase della sua civiltà. Queste memorie sono per l’età Romana, l’Arco trionfale di Traiano, i due ponti della via Appia detti Leprosi e Corvo, il Teatro, il cosiddetto Arco del Sacramento, la grandiosa costruzione dei Santi Quaranta; e per il periodo longobardo la chiesa di S. Sofia, col-