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458 della chiesa cattedrale di benevento

nocchiato un uomo in abito da frate con chioma lunga inanellata alla base; egli è con le mani giunte in atto di preghiera. Dall’angolo superiore della seconda fascia sin sopra il campo di mezzo della scultura vedesi incisa la seguente iscrizione, in caratteri franco-galli, che do, però, in mancanza di essi, in caratteri latini:

H′. OP′. SCVLPTV. STRX.
SIC. ORDIE
NITV. D′ MO
TEFOTE
NICOL′ H′
GENVFL
EX′.

La quale si traduce:

«Hoc opus sculptum struxit sic ordine coniunctum de Monteforte Nicolaus hic genuflexus».

Donde appare che l’uomo orante, vestito da frate, rappresenti l’autore del monumento. Nè ciò bastando, egli ha scolpito in rilievo sul quadro di sinistra, 12, quest’altra iscrizione, che do pure in caratteri latini:

HOC OP′ EGREGIV
NICOLAV′ GELTE
CECIDIT
VIRGINI′ AD LAVDE
CVI′ TVTAMINE
FIDIT. ANNO.
D. M. CCC. XI.
INDICTOE. X.

Che si legge:

«Hoc opus egregium Nicolaus celte cecidit Virginis ad laudem cuius tutamine fidit. Anno D. M. CCC. XI. Indictione X1».

  1. Pare che l’indizione sia errata, giacchè in quell’anno si avea la indizione 9, sia facendo io il calcolo, sia tenendo presente il calcolo delle indizioni di Ughelli (Italia Sacra, Tom. X. pag. 671).