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della chiesa cattedrale di benevento 439


Pompeo Sarnelli1 dice che le iscrizioni che si leggevano incise sulle sudette porte (deve intendersi i due battenti) erano le seguenti: in una: «Anno Dominicae Incarnationis MCL haec porta erecta est Apostolo Bartolomeo de fidelium oblationibus mense augusto», la quale corrisponde alla seconda parte della iscrizione ricordata nella S. Visita di Orsini; nell’altra «Et haec porta erecta est Apostolo Bartolomeo de fidelium oblationibus A. Dominicae Incarnationis mense Septembri MCLI» Dunque Oderisio era vivo e lavorava ancora al 1151.

Avendo già molto sofferta col tremuoto del 1688, con l’altro del 1702 questa basilica rovinò completamente, e le porte andarono perdute. La qual cosa reca meraviglia grandissima, quando si pensi alla somma diligenza dell’Arcivescovo Orsini. Ma reca assai più pena leggere che esse sieno state rifuse per restaurare quelle della cattedrale al 1693 per ordine di Lui. Il documento, prezioso, ce lo fornisce il libro delle spese di Orsini, conservato nell’Archivio Metropolitano, donde Barbier de Montault2 estrasse le notizie seguenti:

«1693. Fattura, legnami, chiodi della porta maggiore al maestro Ignazio Manuto, (che fu il restauratore) con aver levato la porta vecchia di più Ducati3 44,50
«Ottone rotola centoquarantotto e tre quarti per accomodo di detta porta, l’istesso che si prese dalla porta di S. Bartolomeo Ducati 50,51 9/12
Fattura di N.° 24 rose, N.° 18 cornici, ed uno mascherone di leone che erano mancati in detta porta Ducati 21,59
Ad Antonio Russo per politura delli pezzi vecchi e fè anche li pezzi nuovi Ducati 2,00
Piombo rotola cinque e mezzo per detta opera Ducati 00,70
Gorgione e Terra per fondere l’ottone Ducati 1,10 »

Ha ragione Barbier de Montault di insorgere contro questo scempio, perchè se quelle porte fossero state inutili per il tem-

  1. Memor. Cronol. cit. pag. 95 e 96.
  2. Op. cit. pag. 32.
  3. Il Ducato equivaleva a L. 4,25.