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dei longobardi e del chiostro e chiesa di s. sofia 385


Colonne — Disparatissime son pure le colonne, essendovene, come dissi, di varii marmi, di varie dimensioni e di varia struttura. Fra tutte è degna di esser notata una gemina colonna ofitica (fig. 6), simile a quelle di una delle porte del Duomo di Trento, che il Selvatico1 afferma sieno di stile lombardo. Il Duomo di Trento è opera del principio del XIII secolo, ma la nostra colonna è assai più antica.



Fig. 9.


Capitelli — Oltre ai due descritti capitelli bizantini, che ora fanno da basi, vi sono altri tipi affatto differenti, ciascuno reggente un abaco a forma di doppia mensola (Tav. L), per sostegno degli archetti, lungo quanto lo spessore del muro soprastante. I capitelli possonsi dividere in cinque categorie: capitelli corintii romani della decadenza o del primissimo albore del cristianesimo (fig. 6 sin.); capitelli cristiani primitivi, detti anche bizantini della prima maniera (fig. 9 e Tav. L) nei quali l’artista, seguendo le tradizioni romane, qualche volta anche greche, col decorarli della foglia di acanto ingegnossi di imitare i capitelli corintii e compositi; capitelli barbari a semplice ornato (Tav. LIII); capitelli bestiarii (fig. 7 e 11), con intreccio di strane figure, per lo più di animali immaginarii, di chimere, di draghi; capitelli dell’ultima

  1. Op. cit tom. II. pag. 285.