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del teatro antico 355

salire ad epoca anteriore all’impero. Però, nella mancanza di scorta sicura, non si può fissare l’epoca certa della sua costruzione. Se si guarda alla sagoma della base dei pilastri, se ne trova un riscontro presso a poco in quelle delle lesine che fiancheggiano il fornice dell’Arco di Augusto a Susa1. Ma questa coincidenza non potrebbe essere scorta sicura, potendosi pur ritenere come una imitazione di epoca posteriore. Nè maggior luce si trae dalla struttura muraria, essendo impiegati nel nostro teatro, come vedemmo, tutti i generi, il lapideo quadrato, il cementizio, il reticolato e il laterizio. I mattoni impiegativi hanno pure varie dimensioni, essendovene di m. 0,26 × 0,145 × 0,035 e di m. 0,44 × 0,44 × 0,035 per il paramento visto, e anche di quelli triangolari, e poi altri di m. 0,61 × 0,61 × 0,47 per gli spianamenti dell’emplecton, a determinate altezze della massa muraria, e a comporre le volte.

Pratilli2 riporta la seguente iscrizione, che dice ai suoi tempi da poco scoverta presso le rive del fiume Sabato, e fatta fedelmente trascrivere dal fu Monsignor Arcidiacono Giovanni de Nicastro.

DIVO COMMODO
AVGVSTO
PIO FELICI P. P.
RESTITVTORI SCEN
THEATR. SACROR
CERTAMIN. ET PVBL
AERARI ET THERMAR
BENEVENTANI
D. D.

Dalla quale apparisce che Commodo restaurò il teatro e le terme di Benevento, per cui i coloni Beneventani gli innalzarono questa memoria. Dunque già ai suoi tempi esisteva il nostro teatro, ammeno che non si dimostri esserne esistito altro.

  1. Canina, op. cit. Tav. CLXXXIV.
  2. Via Appia, op. cit. pag. 448.