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del teatro antico | 343 |
i ruderi di questo grandioso edifizio, imperocchè potrà avvenire di imbattersi in esso leggendo gli scritti antichi o di sentirlo dalla bocca del popolo. La cosa è assai semplice: siccome la estinta famiglia dei signori Mappa di questa città aveva la sua casa (rovinata col tremuoto del 1688 e poi ricostruita1) dal lato di mezzodì, accosto i ruderi di questo edifizio, e si serviva dei corridoi e dei vani di questo per uso di cantine o grotte, così dal loro casato quei sotterranei e quei ruderi trassero il nome, ancor rimasto in bocca al popolo, di Grottoni di Mappa.
Al termine del Capo IV accennai ad alcuni pregiudizi del volgo intorno ai sudetti Grottoni di Mappa ed ai ruderi de I Santi Quaranta2; sventuramente sono stati avvalorati dalla penna di patrii scrittori. Così il citato Prof. Saverio Sorda nella relazione alla Commissione Archeologica di Benevento, nella tornata del 26 Ottobre 1871, discorrendo dell’edifizio de I Santi Quaranta, oltre a diverse altre inesattezze, aggiungeva: «… se oltre il crittoportico pel verno, Benevento avesse potuto averne anche un altro per la està, quest’altro, sull’esempio del sotterraneo di Plinio nel Laurentino, io congetturo dover essere stato quel sotterraneo tutt’ora esistente, e chiamato volgarmente il Grottone di Mappa»3.
Nientedimeno adunque che il Prof. Sorda scambiava i maestosi ambulacri del teatro per quelli di un crittoportico! Così come lui, pochi essendosi presa cura di esaminare diligentemente ogni avanzo di antico edifizio, e di scriverne con cognizione di cause, non deve recar meraviglia se dei nostri Monumenti, in Italia e fuori, nessuno abbia avuta piena conoscenza.
ii. descrizione del monumento
La icnografia del maestoso teatro non è lavoro di fantasia sulle tracce di pochi ruderi, ma sibbene il frutto di un paziente e dispendioso lavoro di scavi e di rilevamento. Tutto ciò si vedrà ivi raffigurato esiste; esistono gli ambulatorii del pianterreno