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CAPO V.
DEL TEATRO ANTICO



i. erroneamente fu ritenuto anfiteatro.
donde il nome grottoni di mappa?


Racconta Tacito1 che Nerone, dopo la rovina del teatro di Napoli, la quale fu degno coronamento delle follie di lui, avviatosi alla volta dell’Adriatico, si fermò in Benevento, ove il famoso Vatinio, di lui amico, diede gli spettacoli gladiatorii2: petiturusque maris Hadriae traiectus, apud Beneventum interim consedit: ubi gliadiatorium munus a Vatinio celebre edebatur. Questo passo storico è servito di base a tutti gli scrittori patrii beneventani per sostenere che questa città abbia avuto il suo anfiteatro, e alla maggior parte di loro per ritenere che a quest’edificio si debbano riferire i grandiosi vestigii del teatro. Della Vipera3, Giordano de Nicastro4, De Vita5, Isernia6 (quest’ultimo più calorosamente de-

  1. Annali, lib. XV. capit. XXXIII e XXXIV.
  2. Chi sia stato questo Vatinio ce lo dice Tacito stesso nel luogo sopra citato: uno dei più infami mostri della corte di Nerone, discepolo d’un sarto, deforme del corpo, buffone volgare; il quale, pria accolto per ischerno, da indi, calunniando gli ottimi, tanto si estolse che in favori, ricchezze e potenza di nuocere sorpassò i più tristi.
  3. Chronologia Episcoporum et Archiep. Metrop. Ecclesiae Beneventanae, Neapoli, Typis Dominici Montanari, MDCXXXVI. pag. 4 e 206.
  4. Op. ined. cit. lib. II. capo III. pag. 300 e seg.
  5. Op. cit. pag. 283 e seg.
  6. Op. cit. vol. I. pag. 292 e seg.