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328 i santi quaranta

zionati crittoportici rilevasi che vi sia poca o nessuna analogia con l’edifizio sul quale ci stiamo intrattenendo. Tanto quelli di Balbi e di Pompei, quanto quelli delle ville Tiburtina e Laurentina hanno per lo più forma di portici quadrilateri, racchiudenti nel mezzo giardini o boschetti, laddove nel nostro caso si ha un corridoio lungo più di mezzo chilometro con qualche altro corridoio normale ed altri paralleli al primo, disposti nella maniera che di sopra ho descritta.

Ci fa sapere poi Plinio che le finestre del suo crittoportico di Laurento potevansi chiudere; e quelle, invece, dell’edifizio nostro non conservano affatto tracce dalle quali possa argomentarsi che abbiano avuti gli infìssi; anzi appare più che manifesto che non ne abbiano avuti affatto. Nè pare che possa neppur corrispondergli il crittoportico inferiore della villa di Toscana di Plinio medesimo, non potendosi ritenere che la scarsezza di luce e di aria di quello dovessero addirittura intendersi per assoluta privazione. Sarei stato indotto a seguire la opinione di Sorda, se nel nostro edifizio fosse esistito solamente il corridoio longitudinale di occidente; ma non saprei comprendere la destinazione e il bisogno dei corridoi secondarii.

Non dissimulo che per un istante quel lungo corridoio mi si appalesò come una via coverta fiancheggiante la via Latina per comodo di pubblico passeggio; ma la soverchia altezza delle finestre, la quale avrebbe tolto tutto il bello della vista di uno splendido panorama della vallata del Sabato, e la mancanza assoluta di finestre nel muro a settentrione (ed abbiamo visto anzi che parallelamente, alle spalle, al lungo corridoio ne esistevano altri) le quali d’estate sarebbero state preziosissime, me ne distolsero subito. Come me ne distolse pure la orientazione dell’edifizio, la quale con il lungo fronte a sud-ovest, esposto al vento più dominante di questa città e il peggiore per la salute, non sarebbe stata affatto felice per un passeggio; nè felice sarebbe stata la frequenza ed ampiezza delle finestre, attraverso le quali il sole sarebbe penetrato a suo bell’agio.

Ma v’ha di più. Mentre il diametro della volta a botte del corridoio longitudinale del nostro edifizio è di m. 3,25, la larghezza del corridoio medesimo presso il pavimento si riduce ap-