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via traiana 301

giore quando parla del congiungimento dell’Egnazia con l’Appia presso Benevento; nel qual punto, anzi che attenersi al testo preciso di Strabone1, il quale parla chiaramente dell’incontro di due sole vie, cioè dell’Appia e dell’Egnazia, quella carreggiabile e questa mulattiera, introduce di suo capriccio una terza via, e la fa incontrare pure presso Benevento con le predette. Ho già parlato di queste due vie così chiaramente, che non occorre più tornarvi sopra di vantaggio. Di più malamente dice che la via da Equotutico a Siponto, per Troia, Lucera ed Arpi, sia stata proseguimento dell’Egnazia o Traiana; avrebbe dovuto dire che da Equotutico, il qual paese era appena la seconda stazione dell’Egnazia (la prima dopo Benevento era Forum Novum, come vedemmo) partiva un’altra via per Siponto. Anzi, più che da Equotutico, l’avrebbe dovuta far muovere da Troia, giacchè sino a questa città si confondevano, come egli stesso afferma.

Intanto, e giova rilevarlo in modo speciale, l’autore obbliando ciò che aveva asserito nel volume primo, che cioè la Via Traiana e l’Appia fossero confuse da Benevento a Eclano, ora dichiara che la Traiana e l’Egnazia sieno state la stessa cosa.

Garrucci2 ingenera anche egli confusione, chiamando Appia Traiana la via da Benevento a Brindisi per Equotutico e Troia, che sappiamo essere stata in origine l’Egnazia. Però è da notare che anche egli accetta che Traiano sia stato il primo ad aprire alle vetture la sudetta via mulattiera di Strabone3.

Il solo che questa volta mette meglio la quistione a posto è Pratilli, sebbene fra molte divagazioni4. Egli bene afferma che la Via Traiana per le nostre contrade non potè essere altra se non l’Egnazia; la quale, mentre al dire di Strabone era mulattiera in origine, fu da quel Principe resa careggiabile, deviata nei tratti più difficili, e munita di ponti. La qual cosa non esclude per tanto che lo stesso Principe abbia restaurato pure il ramo dell’Appia oltre Benevento.

  1. Vedi a pag. 253 di quest’opera.
  2. Le antiche Iscrizioni di Benevento, pag. 45.
  3. Op. ultim. cit. pag. 46.
  4. Vedi op. cit. pag. 27 a 31 e 433 e seg.