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via appia—ponte leproso 283


Come vedesi nel disegno (Tav. XLI, fig. 1.) mancano parecchi corsi ai due ultimi tratti di questo muro; per la qual cosa ho dovuto determinarne le livellette della fascia d’imposta e del piano stradale con gli elementi dei corsi superstiti e con il livello del tratto di antica via pavimentato 16-17 (Tav. XL), del quale appresso discorrerò.

La fig. 2. (Tav. XLI) ci dà maggiori particolari sui muri di accompagnamento.

R-R rappresenta il masso di fondazione, sul quale di qui a poco torneremo; T lo zoccolo, ripetuto anche nel cavo N da me praticato; S la fascia di coronamento, sottoposta al parapetto. A sinistra del cavo N esiste un sepolcreto M, sul quale al presente poggia la scala esterna Q della chiesetta dei SS. Cosimo e Damiano. Questo sepolcreto, o mausoleo, da me messo in luce, ha uno zoccolo di pietra calcarea a livello di quello dei muri di accompagnamento, e sopra di esso il paramento di mattoni triangolari di cateto m. 0.200, spessore m. 0.036 con l’ipotenusa per fronte esterno. Il rimanente dello spessore del muro è di struttura emplecton. Sul fondò della trincea N esistono delle tegole di argilla, inclinate verso l’arcata A (Tav. XLI, fig. 1.) per lo scolo delle piovane. Queste tegole portano la marca di fabbrica .

La muratura di fondazione R-R (fig. 2) ed O (fig. 1.) è di tufo trachitico e rapillo, pure vulcanico, di una consistenza così squisita da sembrare un sol masso. La stessa esiste in P (fig. 1.) di fianco e sotto la spalla sinistra dell’arcata A; il quale ultimo fatto prova ancora più che quest’arcata sia opera posteriore, non essendo verosimile che la muratura di fondazione originariamente sia stata così prossima al pelo d’acqua.

La esistenza di questa specie di muratura sotto i gravi massi lapidei, e la coincidenza dello zoccolo del sepolcreto M (fig. 2) a livello dello zoccolo del muro di accompagnamento a tanta vicinanza, di m. 0.67, da non permettere il passaggio, in sì angusto spazio, neppur di un uomo, mi hanno indotto a pensare che tale non dovette essere lo stato originario del ponte. Stimo che l’antichissimo, quello che fu gittato sul fiume Sabato appena estesa la via Appia da Capua a Benevento, sia stato costruito di massi