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282 via appia—ponte leproso

una camera sotterranea del mulino, coverta da volta, la quale occulta in disegno una porzione dei corsi medesimi. Con la stessa pendenza scendono sino ad h le bugne della fascia H, le quali però sono incastonate al presente nella parete esterna occidentale del mulino Pacifico; di tal che la faccia che a noi mostrasi è quella che rimaneva nascosta dal pieno del pavimento della via. I varii buchi che scorgonsi sia sulle bugne della fascia che su quelle sottoposte servivano di presa delle forbici nell’alzata e situazione a posto dei massi medesimi. Nel pieno L, formato da un rilevato di terra sottoposto alla tettoia del mulino olim Pacca, devono scendere i corsi delle bugne come pel tratto K.

L’arcata A, la quale oggi serve allo scarico delle acque del mulino Pacifico, è opera posteriore; essa dovette essere aperta o da quel Dacomario, concessionario di Landolfo, o dai suoi successori, essendo evidentemente opera non coeva del ponte antico. E qui o Dacomario o i suoi successori esercitarono per bene, come vedesi, la loro opera vandalica. Quest’arcata ha due archivolti, l’uno, superiore, più antico, di mattoni, l’altro inferiore di conci lapidei di epoca assai più recente. Non recherà meraviglia agli intelligenti il saper costruita prima l’armilla esterna e poi l’interna, essendo cosa che praticasi ogni giorno per rinforzo delle arcate preesistenti.

La fascia antica di sostegno del parapetto del ponte da h in d prendeva una pendenza più dolce, secondo ricavasi dai massi superstiti G incastonati nella parete del mulino Pacifico. Di tal che il piano stradale quivi saliva secondo la linea a''eG…. E sulla verticale a''dg il muro di accompagnamento occidentale ha una bugna verticale g, la quale segna il termine di questo secondo pendio. Questa stessa bugna occupa a destra l’altezza di due corsi e a sinistra quella di tre.

Quindi segue una livelletta cd di minore pendenza, e finalmente il tratto orizzontale bc, un poco incompleto sul disegno, per non essersi potuta comprendere una piccola porzione la quale internasi nell’orto Guarriello.

Per mettere in evidenza questi ultimi tre tratti del muro di accompagnamento ho dovuto praticare uno scavo in trincea lungo la linea 18-19 (Tav. XL).