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274 via appia—ponte leproso


Ponte Leproso o Lebbroso1 o dei Lebbrosi (Tav. XXXIX, XL e XLI).

La etimologia del nome De Vita2 vuole attribuire alla simiglianza che ha con la lebbra la scabrosità delle bugne lapidee delle quali è costituita la parte antica; ma non è accettabile questa sua opinione, avendo simile struttura anche gli altri tre ponti che abbiamo studiati finora. Borgia3 l’attribuisce alla probabile esistenza di un ospedale per i lebbrosi in quelle vicinanze, ma non vi ha alcun documento storico; sarebbe però una curiosa ricerca. Era così chiamato sin dai tempi di Landolfo VI, principe longobardo, come risulta da un diploma di concessione che costui nel 1071 faceva del ponte a favore di Dacomario rettore di Benevento. Il qual diploma di concessione, appartenente alla cronaca di S. Sofia, la quale si conserva nella Biblioteca Vaticana ed è riportata pure dall’Ughello (tom. 8. pag. 745, ediz. Rom.)4, contiene il seguente brano:

. . . . «Ut licentiam, firmamque potestatem habeatis, quantum esse voluerit, in Ponte marmoreo, quoti dicitur de Leprosis, tam subtus eodem Ponte, quam desuper; cumdem Pontem rumpere. . . . et omnem aedificium, ac laborem . . . . facere . . . . verumtamen ut pro eadem ruptura, atque aedificio ipse Pons non decidat, et aedificium, ut sit contrarius ad carros oneratos . . . , quae inde transitura sunt: ac concedimus vobis habendum quodcumque ad partem nostrae Reip. evenire debet de omni negotio per eumdem Pontem transituro, etc.».

Da questo documento apprendiamo pure che a quell’epoca questo tronco della via Appia sia stata ancora nel suo essere, e che all’epoca medesima debbansi riferire le occupazioni principali della mole del ponte e le prime devastazioni.

Lo stato attuale di questo monumento importantissimo desumesi dalla Tav. XXXIX, la quale rappresentaci la facciata sopra corrente. Da quella l’osservatore e lo studioso trarrebbero

  1. A seconda della dizione latina o italiana
  2. Op. cit. pag. 181, nota.
  3. Op. cit. parte II pag. 66, nota.
  4. De Vita, op. cit. pag. 181, nota.