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270 via appia—ponte corvo

Ruggieri nel 1138, secondo Falcone: Et inde amotu exercitu (Rogerius) Rex costrametatus est prope Beneventum in loco ubi dicitur Plancellae. E di fatti è più ammessibile che Ruggiero si sia accampato sulla piana in prossimità di Ponte Corvo, di fianco la via Appia, che in un sito fuori mano, quale è l’attuale contrada Ciancella, separata dalla città dallo immenso letto che vi formano i due fiumi riuniti, Sabato e Calore.

Anche De Vita1 rilevò e corresse l’errore di Pratilli riguardo a Chianche e Chianchetelle.

Ponte Corvo (Tav. XXXVIII). Di questo ponte, come degli altri due, dei quali ho discorso, la incisione rappresenta la facciata sopra corrente. Come rilevasi da quella, è tutto di massi lapidei, a bozze o bugne, come gli altri due descritti, Esso, a differenza degli altri ponti romani che ho studiati in queste vicinanze, presenta solo due arcate, eguali, del diametro di m. 7,30, ed a sbieco, la qual cosa non pare sia stata praticata sovente dagli antichi. Ha la solita fascia d’imposta, alta m. 0,45, sporgente m. 0.30. L’unica sua pila ha il rostro sopra corrente. I cunei delle armille, le quali girano con le curve d’intradosso e d’estradosso concentriche, son lunghi m. 1.00. Manca al presente la fascia a livello stradale, perduta attraverso i secoli. I muri di accompagnamento sulla sponda sinistra girano in curva per bel tratto da oriente ad occidente. Sulla sponda destra sopra corrente havvi una specie di muro d’ala, e sotto corrente quello di accompagnamento, il quale volge bruscamente a sinistra. Sopra uno dei massi lapidei del primo corso inferiore di questo muro è segnato il numero IIII, il quale non so se sia capitato ivi, insieme col masso, casualmente, o vi sia stato inciso per la numerazione dei ponti, a partire da Benevento; forse va più la prima ipotesi.

Questo ponte ha una speciale importanza a causa del sudetto suo ultimo muro di accompagnamento, il quale, ripiegando bruscamente verso occidente, segna il girare della via Appia da quella parte. Di fatti essa volgeva in curva alla mezza-costa per dietro il fabbricato della masseria dei fratelli Zamparelli di S. Leucio, e andava a raggiungere, pel cammino della via campestre

  1. Thesaurus antiquitatum Beneventanarum. pag. 180 e 181.