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via appia—ponte di apollosa 267

sappiamo nè quando fu costruito, nè da chi, nè in qual tempo restaurato il ponte Tufaro, del quale ci stiamo occupando. Quei restauri, però, fatti con poca arte e nessuna cura, non mi sembrano di epoca romana.

Da questo ponte con corso assai piano la via girava in ampia curva, da destra a sinistra, la sponda destra del sudetto torrente, raggiungendolo la seconda volta al ponte ancora esistente detto di Apollosa, fra il tenimento di Apollosa a settentrione e quello di Chianche di Ceppaloni a mezzodì.

Il ponte detto Tresanti1 sul vallone di S. Giovanni è tutto moderno, ma deve occupare il sito dell’antico scomparso.

Ponte di Apollosa (Tavola XXXVII) — Lo si trova indicato sulla carta topografica dello Stato Maggiore2 con la denominazione Ponte dei Molini, perchè ivi accosto è un mulino detto di Apollosa, con una taverna; ma qui lo si riconosce da tutti sotto quella datagli da me. È di vaghissime forme, sebbene oggi non si possano ammirare compiutamente a causa dello interrimento di una gran parte dell’altezza delle pile e delle spalle. Dalla incisione, la quale ne rappresenta la facciata sopra corrente, si scorge che ha tre luci, la maggiore di diametro m. 9.10, le laterali di m. 3.12, a pieno centro tutte e tre e col sesto movente esattamente da sopra la fascia d’imposta. Questa è alta m. 0,465, e aggetta m. 0.35 dal vivo. Le pile sono larghe m. 2.70 e lunghe m. 6,15.

Anche questo ponte è tutto di massi lapidei. L’archivolto di tutte e tre le arcate ha costante larghezza, di m. 1,20 nella principale, m. 1.00 nelle secondarie; soltanto il cuneo alla chiave è più alto degli altri. Sopra corrente le pile hanno i rostri. È scomparsa la fascia che coronava il ponte e sosteneva il parapetto antico.

Come si scorge dalla incisione, anche questo ponte è a schiena nel mezzo. Esso ha quattro muri di accompagnamento, due per ognuna delle sponde; i quali anticamente si slargavano con una rivolta in fuori ad una certa distanza dalle testate, appena cioè ricominciava la via, come è additato da un pezzo, avanzante an-

  1. Vedi carta topog. Stato Maggiore 1:50000, F. 173. II.
  2.  Id. id. id.