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origine e sito di benevento 245

lendo la collina, sia par la maggior salubrità, sia per causa del sollevamento del letto del fiume Sabato; il quale sollevamento, rendendo più facili le sommersioni della bassa pianura, restrinse l’area edificatoria. Così troviamo gli avanzi di grandiose terme presso le mura della città fra Porta S. Lorenzo e Port’Arsa1, nella proprietà dei sig.ri Raffaele Palmieri e Cardona Oliva, accosto la chiesetta di S. Cristiano; gli avanzi più grandiosi del Teatro2, dei quali ci occuperemo di proposito nel capitolo V, in contrada oggi detta Triggio, sempre nella parte bassa della città, sul versante del Sabato; l’Arco del Sacramento, del quale ho discorso nel precedente capitolo; e tanti altri avanzi di epoca romana. Ma gli estremi ruderi romani rattrovansi tra le case Sifo, Rummo e Manciotti sul Corso Garibaldi, presso la chiesa del Gesù e il fabbricato del Liceo-Convitto Giannone, pria convento dei Gesuiti. Oltre questo limite, in quattordici anni di esercizio della professione in questa mia patria di adozione, non ho scoverto tracce di opere antiche; e pure di scavi di fondazioni se ne son praticati molti sotto i miei occhi. Non so se possavi essere maggiore argomento per ritenere che da questo punto a Castello non siavi stata città anticamente, e che solo nell’epoca longobarda essa vi sia surta. E, come vedremo in prosieguo, quassù i Duchi e i Principi longobardi ebbero la loro Corte, quivi innalzarono il tempio di Santa Sofia. Poeticamente Gregorovius3 mette l’arce romana e poi la vecchia fortezza longobarda dove oggi è il Castello. Ma di ciò a suo luogo.

Se le cose son così, dunque, come io le ho messe in chiaro, parmi non abbia fondamento alcuno l’asserzione di Borgia4, che da Port’Arsa o Porta delle Calcare5 al Monastero di S. Modesto (poco al di sopra dell’antico Teatro) non sia esistita città antica,

  1. Questa porta è situata ad occidente nel sito più basso dell’attuale cinta.
  2. Erroneamente creduto anfiteatro dalla maggior parte dei patrii scrittori.
  3. F. Gregorovius, Nelle Puglie, versione dal Tedesco di Raffaele Mariano, Firenze, Barbera, 1882, pag. 76.
  4. Stefano Borgia, Memorie Istoriche della Pontificia Città di Benevento, Roma MDCCLXIV, parte II. pag. 360 e seg. in nota.
  5. Così detta pure per l’esistenza delle fornaci per calce e laterizii ivi presso.