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CAPO I.
DELL’ARCO TRIONFALE A TRAIANO
Quiv’era storiata l’alta gloria Dante, Purgatorio, X.°
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i. degli archi onorarii e trionfali
Pria di trattare particolarmente del nostro Arco, credo conveniente dare alcune nozioni intorno a siffatti monumenti in genere, onde meglio se ne comprenda lo scopo da chi non è versato molto negli studii di tal sorta.
Molte città e d’Italia e di altre nazioni hanno di questi monumenti, che consistono in edifizii isolati costituiti di grandi arcate presso l’ingresso delle città, sulle vie principali, sui ponti e sulle pubbliche piazze.1 La più consueta postura, all’ingresso delle città, nei secoli posteriori li fece ritenere fossero porte, anche perchè in processo di tempo a tale uso furono adibiti, quando la cerchia delle mura li strinse più da presso. Forse non è estraneo a questa supposizione il nome affibbiato al nostro Arco di Porta Aurea, dimenticato quasi quello di Traiano. Tale è pure l’opinione di Carlo Nolli.2
- ↑ Dizionario storico di architettura di Quatremère de Quincy, traduz. ital. di Ant. Mainardi, Mantova, fratelli Negretti, 1842, vol. 1.° pag. 131 e seg.
- ↑ Dell’Arco Traiano in Benevento, inciso e posto in luce da Carlo Nolli nell’anno 1770, in Napoli, pag. 1.ª