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pio di Bellona, il Senato raccolto, il quale aveva diritto di richiedere i particolari ed i chiarimenti della vittoria dalla di lui bocca, a fine di potergli accordare il trionfo; sino alia quale epoca egli doveva rimanersene fuori la città;

i) che egli avesse diritto ai littori laureati ed ai fasci di verghe sin dopo compiuto il trionfo.

Ritenutone degno dal Senato, egli nel fausto giorno entrava trionfante in Roma, ascendeva al Campidoglio, faceva un sacrifizio, dava un sontuoso banchetto e quindi, a sera, si restituiva a vita privata.

Ecco poi i particolari della solenne funzione. Il trionfante, vestito della toga pretesta, che era di color porpora fregiata d’oro e adorna di palme, si presentava al popolo ed ai soldati, ed a quest’ultimi ed ai centurioni ed ai tribuni faceva delle largizioni in ricompensa del valore addimostrato. Compiuto, da indi, il sacrifizio, montava sul carro di trionfo, chiamato thensa, e ripeteva questa prece: O Dei, giacchè per vostro aiuto e sotto i vostri auspicii l’imperio di Roma si è accresciuto, siategli propizio e conservatelo. (Dii nutu et imperio quorum nata et aucta est res romana, eamdem placati propitiatique servate). Il carro, di forma cilindrica quasi sempre e sol di rado rettangolare, era dorato e ornato di gemme; aveva due ruote splendidamente decorate di immagini divine. Questi ornamenti però variavano. Un idolo del Fallo o del fascino (il nostro mal’occhio) pendeva sotto il carro dalla parte ove sedeva il trionfante; il quale solo guidava il carro tirato da quattro bianchi cavalli, e portava sul capo una corona di oro ingemmata. Un’altra corona gli tenea sospesa sulla testa un uomo, a ciò deputato ed a rammentargli spesso che fosse tutto in sè raccolto e inteso affatto alla solenne funzione. Queste corone dopo la cerimonia venivano appese nel tempio di Giove Capitolino. Così percorrea la città di Roma; e, passando pria per dinanzi il circo Flamminio e poi per quello Massimo, recavasi al Campidoglio, preceduto dal Senato e da gran calca di popolo, tutti in veste bianca.

Innanzi al trionfante eran portate le spoglie opime e le immagini delle città e regioni conquistate. Precedevanlo eziandio nei carri i Re o i Capitani prigionieri, seguiti dalle rispettive fa-