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va festante, recandosela in grembo alla sopravveste, avvoltolata appositamente. L’abito che indossa questo fanciullo, simile a quello dell’altro or ora descritto, formato di una specie di tunica o sottana e di una sopravveste, potrebbe essere l’alicula chlamys manicata, che si portava sino al tempo in cui si prendeva la porpurea pretesta1. È notevole osservare che questo fanciullo apparisce come tratto per mano dall’uomo che gli è appresso con una fanciullina a cavalcioni sul collo, sebbene tanto al primo che al secondo manchino le mani.

È pur graziosissimo quest’altro gruppo accennato, che parte con la sua porzione ricevuta. L’uomo ha il passo affrettato di chi si è tolto di briga e con sensibili segni di contento. Esso ha il guardo diretto al fanciullo, che a sua volta pur lo mira, e se lo trae per mano con la destra, mentre con la sinistra regge a cavalcioni sul collo una fanciulla, la quale ha china la faccia a mirare il fratellino. Quest’ultima ha i capelli ricci, ondulati ed annodati in una treccia circolare sull’alto del cucuzzolo, nè porta la mitra turrita come asserisce Rossi; ha una veste stretta alla cintola da un cingolo e i piedi scalzi. Il padre ha di sotto la tunica stretta alla vita e alquanto corta da non giungere ai ginocchi, e al di sopra una veste che sembra identica a quella che porta il fanciullo a fianco a lui e l’altro che è a cavalcioni dell’altro uomo descritto.

Qui bisogna soffermarsi un poco, per migliore intelligenza di questa foggia di vestire. Ho detto che i fanciulli portavano la alicula chlamys, che era una veste con le maniche, ma vi deve essere confusione nello intendere la forma di questo abito. A me sembra che l’alicula fosse una specie della tunica, che nel nostro quadro vediamo più lunga nei fanciulli di quella che portano gli adulti, e che la chlamys indistintamente, come un mantello, la portassero fanciulli e adulti per preservarsi dalla pioggia e dal freddo. E in sostegno del mio asserto sta il fatto che io scorgo con evidenza costruita alla stessa identica maniera tanto la sopravveste dei primi che dei secondi. Altro particolare degno di nota è che quest’ultima è senza collo, ed in cambio ha largo scollato, da lasciar passare per entro il colletto della tunica sottoposta. Mi

  1. Vaslet, op. cit. pag. 109.