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tir dovea dalla Claudia per poi dirigersi alla volta di Vicarello. Evvi chi pensa passasse dietro la Madonnella del convento dei cappuccini di Bracciano, tagliasse lungo le cartiere e quindi passando alle ferriere dietro la Madonna del soccorso scendesse al piano fra gli orti e le vigne dello stesso paese. Molte difficoltà però s’incontrano per accordare questa direzione, la più forte delle quali a me sembra esser possa le non poche durezze che s’incontrano dal punto della Madonnella suddetta all’altro più importante del soccorso poichè da quel luogo fino agli orti si scorge un tratto di terreno talmente scosceso, che sembra quasi impossibile il potervi situare una strada per transitarvi se non con bestie a soma molto meno con carri, qualora non si volesse supporre al che non m’oppongo del tutto, che la medesima piegasse agiatamente verso l’Anguillara, e per buon tratto al di là degli orti e delle vigne, e ripiegando poi sulla sinistra, riprendesse il suo corso alla volta di Vigna grande: per altro dico sembrami questo se non impossibile difficile almeno, come può sembrare a chiunque conosce la difficoltà del terreno medesimo, e l’inutilità insieme di aprire in quel punto della Claudia un braccio di strada così scabrosa, quandochè più facile è il credere potesse esservene un’altra assai più comoda, e più probabile a dirigersi alla volta di Vicarello, e forse meglio intesa, qualora si facessero quelle minute osservazioni, che feci io stesso non ha guari sulla spiaggia appunto delle vigne suddette, e precisamente lungi alquanti passi dallo sbocco del viale che porta al lago. Qui ebbi tutto l’agio di osservare diversi tratti di una strada antica consolare de’ quali parte entravano nel lago e parte fuori, dimodochè pensai dovesse dirigersi agiatamente sulle colline forse adiacenti, lasciando a sinistra il lago, e l’Anguillara medesima. Infatti a me sembra verosimile che questa esser potesse la strada di cui si tratta; giacchè essendo nell ’ anno scorso andato all’Anguillara presso il mio buon amico Sig. Amato Jacometti, e da questi condotto al suo vasto e ben coltivato Oliveto non più lungi di un miglio dall’Anguillara, ebbi il contento di osservare al di là del casino in cui evvi il Montano per macinar le olive un lungo tratto di selci scomposti bensì, ma della natura istessa e grandezza degli altri, che compongono le antiche strade consolari. Osservai quindi, che la linea alquanto retta ed elevata dai selcioni in parte scomposti, e parte coperti dal terreno su cui erano stabiliti prendeva la direzione delle colline di vigna di valle, e che poi scender dovesse al piano dei vigneti di sopra indicati. Rivolgendo l’occhio nella parte opposta, dove credo dovesse continuare il suo corso mi trovai a portata di supporre con qualche sicurezza tagliar dovesse da quel punto le campagne al di sotto, e dirigersi alla volta del proquojo nuovo di S. Maria in Celsano, ossia di Galera, o poco più avanti, dove partiva appunto una strada antica