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to delle qualità specifiche dell ’ acque termali di Vicarello, e delle virtù medicinali che in se racchiudono, giacchè l’egregio Sig. Don Luigi Gatti mio vecchio amico ora medico condotto nella città di Vetralla essendosi compiaciuto di trasmettere al medesimo Sig. Professore le osservazioni da esso fatte su diversi infermi, i quali dietro ai suoi savii consigli vennero a far uso delle dette acque, e ne riportarono perfetta salute, sono state queste inserite nella sopradetta analisi ristampata nel 1830, e che potranno servire di maggior prova a quanto ho creduto di rilevare in proposito, ed assicurare con tutto il fondamento che le terme aureliane meritano di essere preferite a tutte le altre di queste nostre limitrofe contrade, qualora però si tratti delle malattie, che ho accennate di sopra. L’unico e serio inconveniente a cui vanno da gran tempo soggetti si è di non avere un locale spazioso, ben ripartito e degno della loro tanto sperimentata virtù, giacchè quello che serve presentemente all’uso del bagno e di ricovero a quelli che vi concorrono, è talmente ristretto e così mal costrutto, oltre essere privo affatto dei mezzi di sussistenza e di sufficienti letti per sudare comodamente dopo il bagno, che molti si astengono di venire in quel luogo, e gli altri che sono costretti a doversene servire si trovano nella dura necessità di portar seco il necessario per vivere ed abitarvi. E' questo in vero il maggiore degli oltraggi che venga fatto alla benefica natura, dopo che essa ci ha largamente provveduto di soccorsi cotanto necessarii a liberarci da quelle infermità da cui siamo bene spesso assaliti. Dobbiamo però augurarci che avvertito finalmente il Regnante Sommo nostro Pontefice Gregorio XVI, quem Deus O. M. diutissime servet, di un tesoro sì bello e si trascurato, non tarderà punto ad ordinare la costruzione di un conveniente edifizio, acciò l’egra umanità, og- getto primario della sollecitudine Sovrana, possa in appresso sperimentare con più avventuroso successo i prodigiosi effetti di un acqua così mirabile e salutare. (1 ) Oltre le accennate terme, eravi pure la bella villa Aurelia, a cui si perveniva mediante una ben comoda strada consolare, che si suppone la via Aurelia. E però non poco questionabile il punto dove par-

(1) In oggi però dobbiamo consolarci, che mercè l’amore all’umanità in ogni tempo spiegato dall’inclita Compagnia di S. Ignazio, e segnatamente per le provide cure del celebratissimo Padre Ròthaan suo odierno degnissimo capo, è già qualche tempo che si è posto mano al desiderato ristauro, abbellimento ed ingrandimento di quel locale e progredisce felicemente. A ciò ha non poco contribuito l’accordo seguito fra S. E. il nostro amatissimo Sig. Principe Don Cosimo Conti, il meritissimo Sig. Duca di Bracciano Don Marino Torlonia, e la Compagnia stessa di Gesù di aprire in breve per queste loro proprietà una comodissima strada, che sarà fonte inesausta di vantaggi al commercio in generale e all’industria di questi popoli.