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Sotto l’anno 1585 Anno XIII. del Pontificato suddetto ritrovasi registrato un Istrumento di vendita di un certo Domenico.... da Trevignano a favore di Bernardino Ziani posto in vocabolo la Chiusa = onere et responsione Juliorum quinque debit dictae Ecclesa siae Collegiatae quolibet anno per Rendos DD. Jacobum de Fisicis Archipresbyterum, et Dominicum Pacificum Canonicum dictae Ecclesiae asserentes in dicta Gripta talem actionem et responsionem habere. Finalmente in un attuario civile del Governo allora Baronale trovasi registrata la seguente istanza

Die 1. Septembris 1605.

Pro RR. DD. Archipresbytero, et Canonicis Ecclesiae Collegiatae S. Mariae Treboniani, Come andassero poi a finire i suddetti Canonicati io del tutto l’ignoro. Congetturo però che i fondi dei medesimi, cessati di esistere i soggetti, che li possedevano senza speranza di poterli in seguito rimpiazzare, fossero quindi riuniti alle due confraternite del gonfalone, Santiss. Sacramento, e reverenda fabbrica di questa Chiesa Parrocchiale, giacchè presentano queste da remotissimo tempo un totale di circa 11. mila scudi Romani. Non ostante però tutte queste disavventure, che ci privano affatto d’ogni traccia per rinvenire al di là di quel secolo le più importanti memorie del paese conservate però sempre di età in età dalla fedele tradizione de’ nostri antenati, e che noi le riguardiamo e rispettiamo come se fossero registrate nei codici del comune tuttavia questa Chiesa Parrocchiale ha sempre ritenuto l’immemorabile e costante titolo di Collegiata insigne, prova incontrastabile di sua antichissima esistenza, confermata e provata con documenti i più autentici, e da prove legali che non possono essere certamente smentite. Questo titolo però sebbene insussistente in oggi fu confermato con decreto della chiarissima memoria del Cardinal Pamfili visitatore Apostolico allora della Diocesi di Sutri in occasione della sua prima sacra visita eseguita l’anno 1774 e questo conserva sotto il venerabile nome titolare di Maria SS. Assunta in cielo, e del glorioso S. Bernardino da Siena principale protettore del luogo, e dei protettori meno principali SS. Viviano e Faustino, le Ossa de’ quali riposano entro di un’urna sotto l’altare maggiore. Oltre la suddetta Chiesa che da circa 50. anni fu con nuovo disegno riedificata sulle fondamenta dell’antica, già di architettura gotica, di un gusto assai gajo e soddisfacente vi erano altre otto Chiese, cioè quella dedicata ai SS. Pietro e Paolo un miglio circa distante dal paese con suo romitorio e portico sostenuto da quattro colonne, e che vantava l’origine sua secondo la tradizione fin dal 3.°