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CAPITOLO XIX.

Si descrive la grande sorgente detta la Polla sopra Trevignano.- Richiamo di persone che si portano ad osservarla, e di grado anche distinto - Acquedotto nuovo di Martignano e Stracciacappe, e motivi che indussero a farlo Tribù Sabate quando dichiarata, e popoli che la componevano.

Fra le tante meraviglie che ci presenta questo lago Sabatino una però è degna di maggior considerazione porgendo al Geologo motivi anche più chiari per decidersi a credere che nel luogo medesimo possa aver avuto origine l’avvallamento di quella estensione sulla quale avea signoreggiato la città Sabazia, ed originato insieme l’accrescimento delle acque nel modo che attualmente vediamo. Ella è questa, come accennai da principio la grande sorgente denominata la Polla, che lungi al mezzo giorno di Trevignano un tiro di palla si stacca dal fondo del lago in grossa colonna, e quindi in forma di globo si rompe sulla superficie, impiegando fra un getto e l’altro un tempo di circa due minuti. Egli è questo un fenomeno che invita gli Archeologi ed i Geologi a conoscere le cause che l’hanno prodotto, e che la conservano tuttavia con invariabile legge tanto riguardo al luogo, quanto al volume di acqua sempre costante, е che non ha tampoco incontrata la minima variazione nelle siccità, come l’incontrarono tante altre sorgenti, le quali diminuirono in gran parte nella loro quantità, o divennero affatto asciutte. I forestieri di ogni genere ed in ispecie le persone nobili che vengono ad osservare le celebri pitture che trovansi nella Chiesa Parrocchiale come si dirà fra poco, si prendono il piacere di recarsi in barca a osservarla, quando però le acque sono placide e tranquille. Fra questi distinti personaggi merita particolar menzione l’Eminentissimo Sig. Cardinale Zurla Vicario meritissimo di Roma di sempre chiara memoria, il quale essendosi qui recato da Bracciano per gustare il pregio delle suddette pitture volle eziandio andare in persona con tutto il suo seguito fino a quel punto per osservare una colonna di acqua così voluminosa " e la varietà de’ scherzi dilettevoli che presenta nell’atto di rompersi alla superficie, il che recò a quel rispettabile porporato piacer sommo e singolar ammirazione.