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88 MEMORIE STORICHE

presentar volea, cioè la battaglia in cui fu rotto Nicolò Picenino generale del duca Filippo Maria Visconti l’anno 1440 presso


    Medici, Micheletto, M. Rinaldo degli Abruzzi ed altri – Di poi si faccia come lui prima montò a cavallo armato; e tutto l’esercito gli andò dietro – 40 squadre di cavalli, 2000 pedoni andavano con lui – Il Patriarca (d’Aquileja Lodovico Scarampi Mezzarota) la mattina di buon’ora montò su un monte per iscoprire il paese, cioè colli, campi, e valle irrigata da un fiume, e vide dal borgo a san Sepolcro venire Niccolò Picenino con le genti con gran polvere, e scopertolo tornò al campo delle sue genti, e parlò loro – Parlato ch’ebbe pregò Dio a mani giunte, con una nugola dalla quale usciva san Pietro che parlò al Patriarca – 500 cavalli furono mandati dal Patriarca per impedire o raffrenare l’impero nemico. Nella prima schiera Francesco figliuolo di Niccolò Picenino venne il primo ad investire il ponte ch’era guardato dal Patriarca e fiorentini – Dopo il ponte a mano sinistra mandò fanti per impedire i nostri i quali ripugnavano, de’ quali era capo Micheletto, che quel dì per sorte aveva in guardia lo esercito. A questo ponte si fa una gran pugna. Vi sono i nostri, e l’inimico è scacciato. Quì Guido e Astorre suo fratello signore di Faenza con molte genti si rifecciono, e ristorarono la guerra, e urtarono tanto forte le genti fiorentine che ricuperarono il ponte, e vennero sino ai padiglioni, contro i quali venne Simonetto con 600 cavalli ad urtare gli inimici, e li cacciò un’altra volta dal luogo, e riacquistarono il ponte; e dietro a lui venne altra gente con 2000 cavalli: e così lungo tempo si combattè variamente. Di poi il Patriarca, per disordinare l’inimico, mandò Niccolò da Pisa innanzi e Napoleone Orsino, giovane senza barba, e dietro a costoro gran moltitudine di gente, e quì fu fatto un altro gran fatto d’armi. In questo tempo Niccolò Picenino spinse innanzi il restante delle sue genti, le quali feciono un’altra volta inclinare i nostri, e se non fosse stato che il Patriarca si mise innanzi, e con parole e fatti non avesse ritenuto que’ capitani sarebbono iti i nostri in fuga. Fece il Patriarca piantare alcune artiglierie al colle, colle quali sbaragliava le fanterie de’ nimici; e questo disordine fu tale che Niccolò cominciò a rivocare il figliuolo, e le altre genti, e si misero