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DI LIONARDO DA VINCI. 41

Stuffa della duchessa torrai tre parti d’acqua calda, e quattro parti d’acqua fredda.

Il bel quadro rappresentante la Beata Vergine col Bambino, San Giovanni, e San Michele, alto br. tre milanesi su due e più di larghezza, che ammirasi nella casa de’ conti Sanvitali di Parma, porta la data di quest’anno; e, quello ch’è senza esempio, v’è scritto: Lionardo Vinci fece. 1492.

XI. Dal summentovato Tanzi rileviamo che quando egli scrivea la dedicatoria a Lodovico premessa alle rime del Bellincioni, cioè nel 1493 il Moro »onorava il proprio padre (Francesco I.) con la magna e perpetua opera del gran Colosso». Dunque di questo occupavasi pur in quell’anno Lionardo. Sappiamo di più. Già formato erane allora, e alla pubblica amministrazione esposto il gran modello. Si celebrò in quest’anno la più illustre alleanza che gli Sforza facesser mai, cioè il matrimonio di Bianca Maria Sforza sorella del giovin duca e nipote di Lodovico coll’imperatore Massimiliano Austriaco. Trattato avealo e conchiuso l’accorto reggente del ducato colla condizione che l’imperatore, considerando questo paese come feudo imperiale, e lui come il primo figliuolo nato da Francesco Sforza già duca (poichè Galeazzo Maria nato era essendo il padre in privata fortuna) investito ne lo avrebbe a preferenza del vero erede Gian-Galeazzo, abbenchè questi cognato suo pur divenisse. A

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