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DI LIONARDO DA VINCI. 157

tratti v’è un S. Giovambattista, mezza-figura.

V’ha di lui nella galleria dell’arcivescovato una tavola colla B. Vergine e ’l Bambino; opera non finita.

Un’altra bella e finita tavola, rappresentante lo stesso soggetto, la quale era dianzi alla Madonna di campagna di Piacenza, ammirasi ora nel palazzo Belgioioso.

Rappresenta la stessa Vergine una tavola ch’è nella galleria del palazzo Litta, Visconti, Arese, della prima maniera di Lionardo, a cui pur viene attribuito un Giovambattista della stessa galleria, il quale però da alcuni vuolsi dipinto da Cesare da Sesto sul cartone del Vinci.

Così sul cartone del suo maestro dipinse Salaino il quadro di S. Anna ch’è nella sagristia di S. Celso.

Una bella Madonna pur riputata di Lionardo quì portata ha da Roma la sig. march. Vittoria Lepri.

Un’altra bella immagine di M. Vergine ha il sig. can. Foglia.

Parlossi già di simil quadro fatto per l’amica del duca Lodovico Cecilia Gallarani (I); ma esso, malgrado il giudizio di qualche valente pittore, potrebbe, secondo altri, ben essere lavoro d’uno scolare.

Per opera indubitata di Lionardo tiensi la bella tavola de’ sigg. Pallavicini di san Calocero, rappresentante la testè mentovata Cecilia. Al solo mirarla ben vedesi che è fatta dal Vinci dopo il Cenacolo, quando