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DI LIONARDO DA VINCI. | 147 |
ternamente i denti d’un lato d’una ruota e gli opposti, produce un moto non interrotto1.
XXXVIII. Di molti congegni servibili alle arti egli fu l’inventore, e ce ne ha lasciati i disegni, che dal cav. Leoni collocati furono nel codice atlantico, e che quì brevemente accenneremo.
1. Una semplicissima macchina idraulica, cioè un soffietto comune che alzandosi forma un vuoto, in cui l’acqua, compressa dal peso dell’aria, sale a riempierlo pel foro munito di valvola, e abbassandosi fa uscir l’acqua pel tubo del soffietto medesimo; e questo in altro disegno ha raddoppiato per avere un getto continuo2. Vi veggiamo delle fontane, e varie trombe3 per sollevar acqua oltre le accennate, or a sacco, e a lampione, or colle norie, cioè con secchie attaccate a fune perpetua4, or co’ vapori5. Immaginò pur barche a ruota che andassero contr’acqua6.
2. Il Gerli (Tav. xlii) ci ha dato, copiandolo dal gran codice, il disegno del girarrosto mosso pel calore della fiamma e dal fumo, o piuttosto dall’aria che il fuo-