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144 MEMORIE STORICHE

no sottile, o su angolo tagliente, da cui pende un filo a piombo, che segna sull’asta i gradi or a destra or a sinistra, a misura che l’umidità fa pesare e quindi abbassare l’asta da un lato, e la siccità dal lato opposto. Sotto una delle bilance v’è scritto: banbagia, e sotto l’altra: cera; perchè la prima attrae l’umido aereo e ’l perde, e la seconda il ricusa. Sotto lo stromento leggesi: modo di vedere quando si guasta il tempo. Vedi la Tav. iii. fig. 9. Non v’è, che si sappia, chi prima di Lionardo agli igrometri abbia pensato; e solo un secolo e mezzo dopo di lui, Santorio, avvedutosi dell’azione dell’umidità sulla corda, pensò a fare un igrometro — Una specie di maschera o d’elmo, con cui nel mare delle Indie l’uomo va in fondo al mare a pescare le perle, il quale gli copre il capo interamente, e guernito essendo di spine lo difende da grossi pesci. Ha de’ vetri agli occhi per vedervi; e in bocca un tubo pieghevole sostenuto all’estremità fuor d’acqua da un disco di sughero sormontato da un cannello comunicante col tubo, affine di respirare. Più d’una volta egli disegnò sì fatte maschere, e due disegni n’ha copiati, e incisi Gerli1, uno de’ quali pur quì si dà nella Tav. ii. fig. 4, presso cui veggonsi scritte a rovescio, come nell’originale, le


  1. Tav. xxvii.