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140 MEMORIE STORICHE

che quattordici son le cagioni, le quali possono farne variare la quantità che esce da una data luce, o apertura; cioè l’altezza dell’acqua nel canale; la velocità con cui in esso corre, la convergenza delle pareti, e la loro grossezza medesima; la forma dell’apertura, la sua obbliquità, l’inclinazione all’orizzonte ec. Pare da quanto ci lasciò scritto, che non abbia dimenticata nessuna delle cagioni che in ciò influiscono; ma, non avendo egli il soccorso dell’analisi moderna, non potè calcolare la quantità dell’azione di queste cagioni; quantità però che nemmeno hanno pienamente determinata i moderni Idrostatici. Forse, siccome già osservammo, egli fu indotto a fare queste ricerche, perchè si mettesse un freno alle usurpazioni dell’acqua de’ nostri due canali navigabili.

10. Dei vortici d’acqua. Cerca Lionardo come mai, ne’ vortici che forma l’acqua, essa sostiensi, lasciando in mezzo un vuoto? Osserva del fenomeno tutte le particolarità, e conchiude ciò succedere, perchè l’acqua ha due gravità (cioè due forze) una prodotta dal moto circolare, e l’altra dal proprio peso: per la prima sostiensi, perchè ogni corpo pesa, dic’egli, nella direzione del proprio moto, e per la seconda precipita.

11. Della Visione. Molto ed eccellentemente ha trattato questo punto il Vinci nelle mentovate sue opere Della Pittura,