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DI LIONARDO DA VINCI. 139

la fiamma si nutre d’aria; che ardendo la consuma; che della nuova aria sottentra, onde si produce intorno alla fiamma una continua corrente d’aria, un vento; che se nuov’aria non v’è, la fiamma muore; che lo stesso succede se l’aria è tale, che un animale non possa respirarla; che v’è del fumo nel centro della fiamma, perchè l’aria non può penetrarvi ec. Or chi non vede in ciò, che Lionardo ha di quasi tre secoli precedute le teorie de’moderni Chimici e Fisici intorno alla combustione, e all’identità dell’aria vitale coll’aria del fuoco come la chiama Scheele? Magow ed Hook appena aveano sospettato sul finire del secolo xvii, ciò che avea penetrato e chiaramente esposto il Vinci a principio del xvi; ed avea, diremo così, indicata la teoria della lampa d’Argand.

7. Della Statica. Con figure opportune determina Lionardo l’azione della leva, e specialmente della leva obbliqua.

8. Della discesa de’ gravi per un piano inclinato. Quì Lionardo prova che la discesa de’ gravi si fa più presto per un arco di cerchio che per una retta; e sebbene siasi poi dimostrato che la cicloide è la curva della discesa più veloce, pur Venturi, nella nota ivi annessa, prova con un suo teorema, esservi nell’arco circolare un minimo di tempo di discesa.

9. Dell’acqua che si deriva da un canale, intorno alla quale osserva Lionardo,