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130 MEMORIE STORICHE

grafi del Vinci, come i codici suoi siano stati rubati agli eredi di Melzi, restituiti, e quindi donati a Mess. Giannambrogio Mazzenta; ma giova copiarne il medesimo ragguaglio che questi ci lasciò scritto; e che il ch. Venturi, avendol trovato in fine del codice che servito aveva alla prima edizione del Trattato della Pittura, tradusse in francese. Io lo rendo alla lingua originale. »Vennermi alle mani, scriv’egli, son’omai 50 anni1, tredici volumi di Lionardo da Vinci in folio e in 4.º sctitti a rovescio; e ’l caso me li fe’ capitare nella seguente maniera. Io studiava le leggi a Pisa in compagnia del giovane Aldo Manuzio grand’amator di libri. Certo Lelio Gavardi d’Asola, preposto di San Zeno a Pavia, e parente stretto di Aldo, venne in nostra casa. Egli era stato in Milano maestro di belle Lettere in casa de’ Signori Melzi, che chiamansi di Vavero (Vaprio) per distinguere questa da altre famiglie Melzi della stessa città. Egli avea veduti nella lor casa di campagna a Vaprio molti disegni istromenti e libri di Lionardo..... Francesco Melzo (suo scolare ed erede) erasi avvicinato piucchè altri alla maniera del Vinci: lavorò poco perchè era ricco; ma i suoi quadri sono


  1. Giannambrogio Mazzenta morì vecchio nel 1635. V. Argelati Script. Mediol. tom. 2.