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110 MEMORIE STORICHE

ma sul finir di gennaio del 1516 seco lui andò in Francia, qual suo pittore con un assegnamento di 700 scudi annui; il che sappiamo dal Baldinucci a cui tal somma fu accordata per dargli un trattamento uguale a quello del Vinci1.

Essendo poi a Milano Francesco I, e fra le cose più rare e belle ammirando la pittura bellissima del Cenacolo, sì portentosa trovolla, che meditò di farla portare in Francia, e »tentò per ogni via, dice il Vasari, se ci fosse stati architetti che con trave di legnami o di ferri l’avessero potuto armare di maniera ch’ella si fosse condotta salva, senza considerare a spesa che vi si fosse potuta fare, tanto la desiderava: ma l’esser fatta nel muro fece che Sua Maestà se ne portò la voglia, ed ella si rimase ai Milanesi.«

Di quello che facesse Lionardo in Francia, ove visse ancora due anni ed alcuni mesi, ben poco possiamo dire. Dal surriferito indirizzo = A Monsieur Lyonard Peintre pour Amboise = vediamo ch’egli era colà, e più ancora lo sappiamo dal suo testamento fatto in Amboise, in cui parla de’ mobili e utensili che avea nel loco du Cloux, villa reale, distante da Amboise un sol miglio, ov’egli abitava. Non è credibile che alcuna cosa vi dipignesse, giacchè sap-


  1. Tiraboschi St. Lett. Tom. IX.