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e del suo castello - libro quarto | 81 |
soldati locali, denominati della Rocca, di privativa nomina de’ Borromei, che servivano per la custodia del castello e per la loro guardia onorifica, mentre il piano del paese in questi tempi non era ancora fortificato.
Era nell’anno 1440 castellano della Rocca certo Jacopo, di cui si ignora il nome e la patria, e si ricava dalla seguente iscrizione, scritta a carattere semigotico, che trovavasi su di una parete della demolita cappella della Rocca a destra dell’altare; e nell’anno 1456 era castellano certo Pierrino de’ Sardi di Sezzè, come si raocoglie pure dalla medesima iscrizione, che così diceva: 1456, 23 augusti. Magnificus et potens miles dominus Philippus Borromeus Aronæ comes, et ducatus secreti consiliarius imposuit pro castellano hujus suæ Roche Petrinum de Sezadio, loco Jacobini ......... qui decessit anno et die suprascriptis, et ob sanctæ passionis Domini Nostri Jesu Christi reverentiam Paulus et Julianus fratres depingere fecerunt hunc capellam de anno 1462 die Jovis xv aprilis. Gli avanzi delle pitture a fresco di detta demolita cappella vicini alla riportata iscrizione, analoghi al gusto di quel secolo, non lasciano luogo a dubitare che essa non sia veridica, e tanto più che l’intestazione de’ nomi de’ santi colà dipinti era della stessa mano e carattere semigotico dell’iscrizione. L’erezione in contado del castello e del paese, che seguì per diploma del duca di Milano 26 maggio 1445, attribuì al feudatario il titolo di conte; ond’è che vediamo per la prima volta questa onorificenza espressa nella surriferita iscrizione.
La morte di Filippo-Maria ultimo dei Visconti duchi di Milano, avvenuta nel 1447, senza lasciare successione maschile, fece risovvenire ai Milanesi i proprii diritti alla