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62 | memorie storiche di arona |
dove aveva stabilita l’erezione di quel collegio, solcando per le acque del Verbano due consecutive notti, correva la solennità di tutti i santi, e volle celebrare nella chiesa parrocchiale di Santa Maria le funzioni pontificali che furono le ultime che celebrasse: il giorno in seguito, giorno della commemorazione dei defunti, portossi alla stessa chiesa, ma non potè celebrare per essergli sopraggiunta la febbre, che da qualche tempo lo travagliava; ed ascoltate le mattutine preci, si avviò tantosto a Milano. Colà appena giunto postosi per consiglio dei medici a letto, sentendosi spossato dal male, si dispose con santa rassegnazione a rendere l’ultimo tributo alla natura. Nè l’arte medica, nè altro umano soccorso valsero ad arrestare il termine di sì preziosa esistenza, perchè infievolito il corpo da tante fatiche, e tanto macerato dai patimenti, ha quindi reso l’anima a Dio verso le sei ore di notte delli 3 alli 4 di novembre del 1584, in età appena di anni quarantasei.
Nelle altre epoche di sua vita da noi non rammentate per causa della di lui lontananza dalla patria, noi nol possiamo altrimenti rammemorare in questi scritti, che laborioso sempre per il bene della sua diocesi, per la conclusione del sacro Concilio di Trento; sollecito per sovvenire alla carestia, per la cura de’ poveri appestati, per la riforma di alcuni ordini religiosi, per la instituzione di altri: infaticabile nelle cure in fatto di ecclesiastica giurisdizione, tutto zelo, tutto amore pel suo clero,e pe’ suoi diocesani; niente curante di se stesso, nè timoroso dei pericoli; uomo veramente ammirabile, sulle di cui sante azioni per quanto si possa dire, non sarassi mai abbastanza detto, e commendato.