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potuto conseguire un maggior culto. Acconsentirono i Padri al progetto, e questo poscia partecipatosi all’arcivescovo san Carlo, ordinò egli il trasporto allo stesso monsignor Ragazzoni, che obbedì alle giuste premure del metropolitano, e quindi spiccò il seguente decreto: «In Ecclesia sanctorum Gratiniani et Filini de Arona societatis Jesu, corpora sanctorum Fidelis et Carpophori transferantur Mediolanum in Ecclesiam que ab eadem societate modo ædificatur sub invocatione sancti Fidelis; relictis in supradieta Ecclesia sanctorum Gratiniani et Filini, sanctorum ipsorum corporibus sub quorum auspicio Ecclesia ipsa constructa est. Mediolani die xxv januarii 1576. Hieronymus Episcopus Famagustanus visitator apostolicus.» Il giorno seguente san Carlo serisse a Prospero Colonna, preposto di Besozzo e vicario foraneo, che si recasse subito ad Arona per assistere a detta traslazione. Questa è la genuina copia della lettera scrittagli: «Dovendosi trasferire per ordine di monsignor reverendissimo visitatore apostolico li corpi di san Fedele e san Carpoforo dalla chiesa dell'abbazia di san Graziano di Arona a questa di san Fedele di Milano della Compagnia di Gesù, vi trasferirete ad Arona per assistere in nome nostro a quella traslazione, e dare al Padre Filippo rettore di quel collegio ogni aiuto che abbisognasse a quest’effetto; procurando insieme con lui, che questa azione segua con quella quiete, e divozione, che conviene nel modo che da lui intenderete, dandovi noi perciò in virtù della presente ogni opportuna facoltà di fare in mome nostro» quel che potressimo fare Noi medesimi se fossimo presenti. Non fate motto di questa cosa con alcuno prima che parliate col Padre Filippo; e Dio vi guardi. —