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56 | memorie storiche di arona |
suoi benefici alla patria al suo ritorno nella sede arcivescovile, dalla quale si era sul fine del 1565 allontanato per assistere negli estremi giorni lo, zio Pontefice. Ritornato dipoi alla sua sede, sì recò nel 1567 alla visita di questa chiesa parrocchiale; e nei decreti dati in tale circostanza il comune di Arona ripete il diritto di nominare i fabbriciere di detta chiesa, leggendosi in essi: Deputentur a consilio duodecim cum adjunctis communitatis viri, duo qui una cum paroco sint fabricerii, administrent redditus fabricæ, et legatorum, ac jurium omnium pertinentium ad Ecclesiam, seu capellas, seu missarum celebrationem quovis modo.
Nell’anno 1571 sotto i di lui auspici, ed in gran parte co’ suoi peculiari ausilii, si fondò in questo territorio un convento di Cappuccini nel luogo anche in oggi denominato il monastero, che resta al ponente di Arona. Intanto che si erigeva la fabbrica, di cui il pio arcivescovo a proprie spese fece costrurre il dormitorio, e fornillo degli occorrenti mobili, alloggiò i Padri nella casa della sua abbazia in Arona; e giunta poi a termine la fabbricazione del convento, nell’anno 4574, alli 4 di settembre, ne consacrò in persona la chiesa in occasione che si portò quivi per: la seconda visita pastorale. Si. mantenne questo convento sino all'anno 1652, in cui si portarono i Cappuccini al nuovo convento eretto da loro medesimi sul monte dì san Carlo.
Se la fondazione di questo religioso chiostro è stata di grande vantaggio agli Aronesi per il beneficio dell’amministrazione dei Sacramenti a quella parte del territorio che vi stava vicina e per l’aumento della religione, non ridondò a minore utilità la erezione che fece il grande arcivescovo nell’accennata circostanza della seconda visita