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Licinio, Severo e Secondo. Poi aggiunge che di questi santi corpi due furono dati al monastero di Arona: Sed horum duo corpora ad monasterium de Arona duta sunt. Cessa adunque il sospetto che possano essere stati trafugati, sebbene non risulti del motivo per cui siano stati dati, e rimane comprovata l'identità di questi santi corpi in Arona, e quindi in Milano, una loro parte stata colà recata per opera di san Carlo Borromeo, e cessata ogni controversia a questo riguardo.

Proseguendo i fasti di questo monastero, trovo un’altra prova della piena giurisdizione che aveva il medesimo non tanto nel temporale, quanto nello spirituale, in un precetto monitorale compulsivo delli 31 di marzo 1271, lasciato e fatto intimare dall’abbate Enrico, successo a Corrado Bossi nel 1259, di cui eccone il tenore: «Anno dominice Incarnationis millesimo ducentesimo septuagesimo primo, indictione xiv, die Martis ultimo mensis Martis, in loco Pitenasco. Guido clericus Sanctæ Mariæ de Arona ex parte infrascripti D. abbatis dedit, presentavit et consignavit presbitero Bernardo officiali ejusdem Ecclesia Sanctæ Mariæ litteram unam sigillatam sigillo cereo dicti D. abbatis, tenor ejus talis est: — Henricus Dei gratia monasteri de Arona salutem in Domino sempiternam. Noveritis quod alias tibi precepisse, et ad serviendam Ecclesiam Sanctæ Mariæ supra dicte de Arona debueritis commorare et servire habendo ab aliis clericis solidos quinquaginta imperiales prout fuistis in concordia, ut patet per chartam unam......notarium De Fontaneto. Iterum tibi admonendo ac præcipiendo districte mandamus, quatenus infra diem tertium post representatonem litterarum, die presenti non in numero computata, ipsam Ecclesiam servire et residentiam facere debeas; alioquin