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34 memorie storiche di arona

Manca l’abbazìa di memorie sino al 1172, volendo attribuire questa lacuna all’inazione in cui erano le popolazioni lombarde pel timore incusso dall’eccidio di Milano eseguito da Federico I detto il Barbarossa, per gli incendii e le devastazioni indi seguite, e per l’emigrazione di quei popoli. Nell'anno 1172 era abbate certo Girardo, e lo impariamo da una pergamena delli 15 gennaio di detto anno, data in Pombia, dove fece investitura a certi Manzo e Bellino di Oleggio di fondi a ficto reddendo omni anno viginti staria medietatem secalis, et medietatem panici ad dictum starium de Ulegio, et tres nummos veterum, et debent conducere omni anno in loco Plumbia a sancto Martino... Ci confermiamo da questa carta di quanto poc'anzi dissimo, che il monastero di san Martino di Pombia era di ragione dell’abbadìa di Arona. L’abbate Girardo procurò nell’anno 1174, da certi Pietro ed Avostana giugali De Gastaldi, una donazione di terreno in territorio di Arona, petiam unam campi juris nostri quam habere visi sumus in territorio predicti loci Arona ad locum ubi dicitur la Valle, cui coheret a meridie Veuvra, a mane via a monte Bragii.... È da notarsi che questo possesso, coi molini ancora in oggi denominati alla Valle, stati nel medesimo edificati sul torrente Vevera dai Benedettini, passò dai medesimi nei Gesuiti, e quindi nel Capitolo della Collegiata di Santa Maria di Arona, come si dirà in appresso. Acquistò per: mezzo del suddetto abbate Girardo il monastero degli altri beni nel territorio di Oleggio alli 5 di aprile del 1185 per immissione in possesso eseguita d’ordine dei consoli di Novara. E così seguitando, ora con donazioni, ora con investiture di diritti e di prerogative, ora con compre di beni, ad onta de’ torbidi e della