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delle loro Maestà ed Altezze, che ebbe per chiusa un festevole evviva ripetuto da tutti gli alunni. Questo omaggio è stato gradito dagli augusti personaggi colle più cortesi espressioni. Disceso il monte, avviaronsi alla volta delle isole Borromee, e verso le ore sette della sera essi furono di ritorno in Arona. Si è in questa sera replicata l’illuminazione, che fu di gran, lunga più brillante della prima, e le loro Maestà ed Altezze reali degnaronsi di onorarla, percorrendo tutto il paese nelle carrozze scoperte ed a lento passo, cui, teneva dietro un’immensa folla di popolo che coi replicati evviva faceva echeggiare le contrade del paese. All’indomani dopo sentita la messa gli augusti ospiti presero la via per Torino, e le loro Altezze il principe e la principessa di Salerno volsero direttamente per Milano. In questa avventurata occasione gli abitanti di Arona hanno insegnato come si vincano gli ostacoli frapposti dalla brevità del tempo, quando a dimostrare la pubblica esultanza sorge nel cuore di una popolazione devota al re suo signore ed a’suoi augusti congiunti un così nobile eccitamento.

Fra l’alternativa di questi variati avvenimenti ora lieti ora agitati, a misura delle cause che ne davano il moto le sponde del Verbano, ed in particolare il paese di Arona avanzavano ogni dì nell’industria e nella civilizzazione. Le già tante belle strade apertevi all’intorno, i sicuri porti per il ricovero alla navigazione, i ponti sui fiumi, e le periodiche vetture introdotte sul corso della reale strada del Sempione ed altre con essa cofinanti, sono testimonii non dubii della prosperità di questi paesi. Fra le migliori comodità per le comunicazioni con tutta la linea del lago tiene il primo posto quella della navigazione a vapore