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248 | memorie storiche di arona |
fondamento, si verificò ben presto, e ne fummo poi accertati al pubblicarsi dell'atto formale di abdicazione avvenuto appunto nel giorno 13 di quel mese, che portava la nomina del Principe Carlo Alberto di Savoia Carignano a reggente lo Stato. La popolazione e con essa tutto il regno ne ebbero il più forte rammarico per l’allontanamento di quell’ottimo sovrano, benché si avesse già la certezza di ricuperarlo nel successore di lui fratello Carlo Felice duca del Genevese, che trovavasi allora in Modena.
La lontananza dallo Stato del nuovo sovrano, o forse più il desiderio di novità, furono la causa di alcune insurrezioni nella capitale, con intenzione di variare l'antico sistema di governo, malgrado le proteste e le ammonizioni del nuovo re, che persuadevano ognuno a ritornane all’ordine, ed alla quiete. Di tutto ciò appena questo paese si è avveduto per le notizie che giungevano dal Piemonte, ma niente avvenne che potesse dare il menomo sospetto della fedeltà di questi abitanti all’augusta Casa regnante. L’effetto che ebbe questa sommossa diede a conoscere con quali deboli fondamenti venisse alimentata, mentre superati gli insorgenti dall’armata austro-sarda sotto Novara alli otto di aprile, si restituì il tutto all’ordine primiero.
Dopo sedato questo torbido moto e stabilita il legittimo governo, è stata mandata ad effetto la visita pastorale in questa provincia, che era già stata ai comuni annunciata dall’intendenza di Pallanza sino dall’anno 1818. In Arona accade alli 29 di ottobre dell’anno di cui trattiamo e seguì colle solite, cerimonie d’ossequio delle autorità civili e del clero, il quale in abiti pontificali ed a croce alzata si recò sul principio del paese a ricevere il Porporato