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Io non posso passare tant’oltre in queste memorie senza fermarmi alquanto commendando un atto di tanta generosità e di sì segnalato beneficio alla patria ed alla chiesa, e senza far cenno di un’altra di lui non minore beneficenza, che è un monumento della sua religione. Vedeva egli che la chiesa de’santi martiri Gratiniano e Felino dopo che ere stata privata dell’ufficiatura dei padri Gesuiti, e di poi dei quattro regi cappellani stati instituiti dal re Vittorio Amedeo li, e cessati nel rovescio dei tempi posteriori, non era abbastanza provvista di ministri, passò di spontaneo moto all’istituzione di quattro cappellanìe laicali mercenarie in detta chiesa 1 mediante congrua dotazione sul suo patrimonio, dando per obbligo ai cappellani di fare nella detta chiesa il discorso così detto della buona morte, coll’assistenza in seguito della benedizione del Sacramento nella quarta domenica di ogni mese; i tre discorsi delle quarant’ore nei primi tre giorni di quinquagesima; le orazioni panegiriche de’santi Gratiniano e Felino nella terza domenica dopo Pentecoste2 , e de’santi Fedele e Carpoforo li tredici di marzo; ed il discorso nella sera dell’ultimo giorno dell’anno; ad assistere nella stessa chiesa alle benedizioni che si danno col Ss. Sacramento o colle reliquie de’santi martiri; come anche di intervenire nella chiesa parrocchiale al coro in occasione delle sacre funzioni, sempre che non siano occupati al confessionale; di prestarsi ad ascoltare le confessioni ogni giorno venendo richiesti, ed immancabilmente nelle vigilie e feste dell’anno; non che della celebrazione di trecento cinquanta

  1. Per istromento 12 novembre 1817 ricevuto Medoni.
  2. La festa di questi santi nel calendario cade ai primo di giugno, ma per una più regolare distribuzione si è creduto di portarla al succcennato giorno.