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e del suo castello - libro decimo 241

di due commissarii e di un segretario. Il circondario di quest’ufficio comprendeva tutto l’alto Novarese e la riviera d’Orta; e benché in Arona fosse stabilito anche il comando militare, l’ispezione di polizia esercitava le sue funzioni separatamente da quello, il quale poi cessò del tutto per essere stato nel 1819 trasferito a Pallanza, giusta il sistemo preso di mettere i comandi di piazza nei soli capo-luoghi di provincia, sistema che per Arona non potè sussistere, avendo l’esperienza dimostrato necessario un ufficio o politico o militare sul luogo, per causa di essere in mezzo agli stradali frequentati da non interrotto passaggio; per cui non andò molto che il comando siasi di nuovo qui stabilito appena cessata l’ispezione di polizia.

Queste innovazioni finora non toccavano che il reggimento civile ed il militare; ad esse tennero dietro bentosto quelle che riferivansi al culto. È noto che la chiesa e diocesi novarese era dipendente in fatto di giurisdizione dalla metropolitana di Milano sua antica madre, benché non avesse abbracciato il rito ambrosiano ad eccezione di alcuni paesi, che anche nel temporale obbedivano al ducato milanese. Una bolla dell’inallora regnante Sommo Pontefice Pio VII in data 17 luglio 1817, e relativi brevi 26 settembre successivo, diedero facoltà al vescovo di Novara di dichiarare, e per esso al vicario capitolare, che con sua lettera pastorale de’7 novembre stesso anno pubblicata inter missarum solemnia nel giorno 16 stesso mese dichiarò: essere la chiesa e diocesi novarese sciolta dalla giurisdizione della metropolitana di Milano, e venne addetta alla nuova metropolitana di Vercelli: essere alla chiesa novarese restituite in pieno diritto, come dapprima le appartenevano, alcune parrocchie della Valle Sesia: doversi intendere